LEGGE DI BILANCIO – PARTE VIII – ALTRE MISURE A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE

A cura del Dott. Recchia Luca

Introduzione

La Legge di bilancio 2023, oltre alle tematiche che abbiamo approfondito, interviene con altre misure a sostegno delle famiglie che riepiloghiamo qui di seguito.

Allargamento bonus sociale bollette

La Legge di Bilancio 2023 amplia il tetto della soglia Isee a favore dei soggetti che possono accedere a questa misura, aumentando da Euro 12.000 a Euro 15.000. L’agevolazione sarà quindi rivolta ai nuclei familiari che hanno un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) al di sotto di tale somma.
Ricordiamo che dal mese di Aprile 2022 i bonus sociali erano già stati potenziati con un passaggio dalla prima soglia di Euro 8.625 a quella di Euro 12.000. Di conseguenza, sino alla fine del periodo 2022 l’agevolazione spetta solamente a coloro che non superano la soglia di Euro 12.000 a titolo di Isee, mentre a partire dall’esercizio 2023 rientreranno coloro che hanno una soglia Isee al di sotto di Euro 15.000.
Ricordiamo che il bonus sociale bollette è una delle misure principali rivolte alle famiglie per sostenere la spesa delle fatture legate a gas ed energia elettrica. Il componente del nucleo familiare su cui viene misurato l’Isee deve necessariamente coincidere con la persona a cui sono intestati uno o più contratti di fornitura energetica.
Il contratto deve essere per usi domestici o per uso domestico residente, oppure un contratto di fornitura condominiale centralizzata. Il contratto in questione deve essere attivo, per ricevere il bonus sociale, o al massimo può essere sospeso temporaneamente per morosità.
L’importo del bonus è stabilito periodicamente dall’Arera in funzione di diversi fattori. Per il trimestre ottobre-dicembre 2022, il bonus sociale elettrico prevedeva uno sconto mensile variabile da Euro 86 per famiglie di 1-2 componenti, a Euro 123 per famiglie con oltre 4 persone.
L’importo del bonus sociale sul gas, invece, varia in base al tipo di utilizzo e alla zona climatica. Nell’arco dei tre mesi, per le famiglie fino a 4 componenti lo sconto può variare da Euro 277 euro per le zone A e B (le più calde), a Euro 1.436 per la zona climatica E (la più fredda).
Per le famiglie con più di 4 membri, invece, lo sconto totale negli ultimi tre mesi dell’anno sarà di Euro 440 per le zone più calde e di Euro 2.058 per le zone più fredde. Non sono ancora stati resi noti i dati per l’importo dei primi mesi del 2023, quando il bonus si allargherà ai nuclei con un Isee tra Euro 12.000 ed Euro 15.000.
Per ottenere il bonus sociale sulle bollette non è necessario inviare alcuna domanda. Importante è però compilare la Dichiarazione unica sostitutiva (Dsu) per sapere il proprio Isee che deve essere presentato all’Inps. La Dsu può essere compilata tramite un Caf o direttamente dal portale online MyInps.
Poi sarà l’Istituto di previdenza a indicare automaticamente i nuclei famigliari che possono accedere al bonus sociale bollette e comunicherà i loro atti all’Acquirente unico, che opera in collaborazione con Arera. I dati degli utenti saranno poi trasmessi agli enti che distribuiscono gas ed energia elettrica che applicheranno lo sconto direttamente in bolletta.
Riduzione aliquota Iva prodotti per l’infanzia, igiene femminile e pellet
La Legge di Bilancio 2023 diminuisce l’aliquota Iva (5%) su alcuni prodotti per l’infanzia, (es. latte in polvere o liquido, alcuni prodotti per la preparazioni alimentare, pannolini ecc..) nonchè su prodotti femminili per l’igiene intima.
Limitatamente al periodo 2023 viene ridotta (passando dall’aliquota ordinaria del 22% a quella ridotta del 10%)  l’Iva sull’acquisto di pellet per il riscaldamento.
Modifiche in tema di assegno universale
A partire dal periodo di imposta 2023, l’importo erogato a titolo di assegno unico universale viene incrementato, per il primo anno di vita dei figli e per i figli fino a 3 anni di età, in presenza di redditi ISEE fino a 40.000 euro per i nuclei con tre o più figli. Previsto inoltre un incremento nella misura del 50% della maggiorazione forfettaria prevista per i nuclei con almeno 4 figli a carico.
Viene inoltre reso strutturale l’incremento dell’Assegno unico universale previsto per figli disabili nella misura transitoriamente prevista limitatamente all’anno 2022.

In sostanza, per riepilogare, le maggiorazioni in oggetto consistono nella misura del:
  • 50% nel primo anno di vita del figlio (a prescindere dal valore Isee);
  • 50% per le famiglie con almeno 3 figli e valori ISEE sino a Euro 40.000 euro, per i figli sino a 3 anni compiuti ma aventi età pari o superiore a un anno.
  • 50% della maggiorazione forfettaria, per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico (si passa quindi da Euro 100 a Euro 150).

Per quel che riguarda l’erogazione delle somme in oggetto, l’INPS ha fatto sapere che provvederà a riconoscere le maggiorazioni e la rivalutazione degli assegni approvati dalla Legge di Bilancio 2023 a partire dalla mensilità di febbraio 2023. Resta valido il diritto ad eventuali conguagli spettanti ai beneficiari, a decorrere dal mese di Gennaio 2023. Gli importi definitivi saranno comunicati con una successiva circolare dell’INPS, anche per tenere conto della rivalutazione legata all’aumento del costo della vita, rivalutazione che sarà resa nota con Decreto ministeriale entro la metà di gennaio.

Assegno unico universale – domande 2023 – cosa fare

A partire dalla data del 01.03.2023 coloro che nel corso del periodo Gennaio 2022 – Febbraio 2023 abbiano presentato una domanda per il riconoscimento dell’Assegno unico per figli a carico, che si trovi in “stato” accolta e in corso di validità, beneficeranno dell’erogazione d’ufficio della prestazione da parte dell’Inps.
Al fine del riconoscimento d’ufficio della prestazione, l’INPS farà riferimento ai dati presenti nelle domande già acquisite e agli altri dati rilevati dall’ISEE o da altri archivi a disposizione dell’INPS.
Tuttavia, nel caso di eventuali variazioni delle informazioni contenute in domande precedentemente presentate, iI richiedenti dovranno tuttavia comunicarle entro la data del 28.02.2023 (si pensi per esempio a situazioni di nascita di nuovi figli, variazione/inserimento della condizione di disabilità, separazione, variazioni IBAN, maggiore età dei figli), integrando tempestivamente la domanda già trasmessa.
L’Isee in corso di validità alla data del 31.12.2022 continua a essere utilizzato per la determinazione degli importi relativi alle mensilità di gennaio e febbraio 2023. Entro la data del 28.02.2023 (soprattutto nel caso ci siano state variazioni) si ricorda di procedere alla presentazione della nuova DSU per l’anno 2023, al fine di ottenere a partire dal mese di marzo gli importi più elevati dell’assegno unico universale.
Al contrario dovranno presentare domanda coloro che non hanno mai beneficiato dell’Assegno Unico e coloro che hanno trasmesso una istanza in stato di respinta, decaduta, rinunciata o revocata. Come per il periodo di imposta 2022, anche per questo esercizio è necessario presentare la domanda entro la data del 30.06.2023 al fine di ricevere gli arretrati da Marzo 2023. La presentazione della stessa dalla data del 01.07.2023 implica invece un decorso della prestazione dal mese in oggetto, senza aver diritto alla percezione degli arretrati.
Bonus mobili
La Legge di Bilancio 2023, anche per sostenere un comparto fondamentale, modifica il precedente limite di spesa per fruire del c.d. “bonus mobili” pari a Euro 5.000, passandolo a Euro 8.000. Confermata l’aliquota di detrazione del 50%.
Di conseguenza nel periodo di imposta 𝟐𝟎𝟐𝟑 il tetto di spesa del bonus mobili sarà pari a Euro 𝟖.000, per poi scendere a Euro 5.000 nel periodo 2024.
Viene confermata la modalità di fruizione del bonus mobili, ossia la detrazione Irpef ripartita in 10 rate annuali di pari importo.
Restano immutate le altre condizioni per usufruire del bonus mobili: è necessario cioè che nell’immobile sia stato realizzato un intervento di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ricostruzione o ripristino a seguito di eventi calamitosi o di manutenzione ordinaria (solo sulle parti comuni) e che si sia usufruito del bonus ristrutturazioni. Il bonus mobili è fruibile in “aggiunta” a interventi di questa tipologia.
Gli arredi devono rispettare il requisito della novità, mentre gli elettrodomestici devono disporre di una classe energetica non inferiore a:
𝐀 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐧𝐢; 𝐄 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚𝐯𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐢, 𝐥𝐚𝐯𝐚𝐬𝐜𝐢𝐮𝐠𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐢 𝐞 𝐥𝐚𝐯𝐚𝐬𝐭𝐨𝐯𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞; 𝐅 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐟𝐫𝐢𝐠𝐨𝐫𝐢𝐟𝐞𝐫𝐢 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐠𝐞𝐥𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢.
La detrazione spetta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dalla data del 01.01 dell’anno antecedente quello dell’acquisto. Quindi, per beneficiari del bonus mobili:
  • per le spese sostenute nell’anno 2023 , gli interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui si è detto devono essere iniziati dalla data del 01.01.2022;
  • per le spese sostenute nell’anno 2022, gli interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui si è detto devono essere iniziati dal 01.01.2021.
A seguito alle novità introdotte dalla legge di bilancio 2023, la detrazione nella misura del 50% è calcolata su un importo massimo di spesa pari a:
  • Euro 10.000 fino al 31.12.2020;
  • Euro 16.000 per le spese sostenute dal 01.01.2021 al 31.12.2021;
  • Euro 10.000 per le spese dal 01.01.2022 alla data del 31.12.2022;
  • Euro 8.000 per le spese sostenute dal 01.01.2023 alla data del 31.12.2023;
  • Euro 5.000 per le spese sostenute dal 01.01.2024 alla data del 31.12.2024,

Tutto questo è indipendente rispetto l’ammontare delle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Il limite è riferito alla singola unità immobiliare: esso può di conseguenza “ moltiplicarsi ” in caso di acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati all’arredo di più unità immobiliari oggetto dei suddetti interventi di recupero edilizio. Al riguardo, rilevano le unità immobiliari censite in Catasto all’inizio degli interventi edilizi. Nel caso siano stati acquistati mobili ed elettrodomestici in connessione con lavori di recupero edilizio effettuati negli anni scorsi (ad esempio nel 2015), a fronte di nuovi interventi di recupero sullo stesso immobile iniziati nel 2022 è possibile fruire nuovamente del bonus mobili per le spese sostenute nel 2022 o nel 2023 per l’acquisto di mobili/elettrodomestici; in altre parole, nel rispetto dei requisiti richiesti e con riguardo alla data di inizio degli interventi di recupero edilizio, è teoricamente possibile beneficiare più volte del bonus mobili in relazione alla stessa unità immobiliare ove gli interventi di recupero cui l’agevolazione si collega siano diversi.
Proroga al 30.09.2023 del termine per consegna beni 4.0 

La Legge di Bilancio 2023 proroga alla data del 30.09.2023 il regime del credito d’imposta previsto dalla legge di bilancio 2021 a favore delle imprese che abbiano effettuato investimenti in beni strumentali nuovi, a condizione che:

  • il relativo ordine risulti accettato dal venditore entro il 31.12.2022
  • e che entro tale data sia stato effettuato il pagamento di acconti in misura almeno pari ad almeno la misura del 20% del costo di acquisizione.

In sintesi, la norma non fa altro che prorogare alla data del 30.09.2023 il termine per la consegna dei beni ordinati di cui sopra al fine di fruire del bonus investimenti beni materiali 4.0 (tabella A) con le aliquote accordate e maggiorate all’annualità 2022 pari alla:

  • misura del 40% del costo per la quota di investimenti fino a Euro 2,5 milioni;
  • misura del 20% del costo, per gli investimenti compresi tra Euro 2,5 milioni sino a Euro 10 milioni;
  • misura del 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a Euro 10 milioni e sino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili, pari a Euro 20 milioni.
Riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori
Per il periodo di imposta 2023 è previsto un esonero sulla quota dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori dipendenti pubblici e privati, esclusi i lavoratori domestici, pari al 2% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 2.692 euro (redditi annui sino a Euro 35.000), nonchè al 3% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923 euro (redditi annui sino a Euro 25.000). La retribuzione imponibile sarà parametrata su base mensile per 13 mensilità.
Disciplina delle prestazioni occasionali
La Legge di Bilancio 2023 interviene sui limiti “generali” delle prestazioni occasionali, aumentando da Euro 5.000 a Euro 10.000 la soglia prevista per i compensi occasionali, che rappresenta il limite annuale fissato per i compensi erogabili da ciascun soggetto utilizzatore per la totalità dei prestatori; in pratica, dalla data del 01.01.2023 ogni utilizzatore potrà erogare complessivamente compensi per prestazioni occasionali fino a Euro 10.000 euro. Tale tipologia di prestazione è, altresì, estesa alle attività lavorative di natura occasionale svolte nell’ambito delle attività di discoteche, sale da ballo, night-club.
Agevolazioni in materia di assunzioni
Per tutti gli sgravi di cui si tratterà, teniamo sin da subito conto che l’efficacia è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea.
Viene prevista una agevolazione per l’assunzione di percettori del Reddito di Cittadinanza corrispondente a un esonero contributivo totale (nel limite di Euro 8.000) per le assunzioni a tempo indeterminato, ovvero per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, nel periodo intercorrente tra il 01.01.2023 e il 31.12.2023. Il beneficio è riconosciuto per 12 mesi e nel limite massimo di Euro 8.000 annui. Sono esclusi i rapporti di tipo domestico.

Viene prevista inoltre un’agevolazione per l’assunzione di giovani under 36. In particolare, per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani di età inferiore ai 36 anni di età (con esclusione dei contratti di apprendistato e dei contratti di lavoro domestico) e per le trasformazioni dei contratti tempo indeterminato, effettuate nel corso del 2023, i datori di lavoro potranno beneficiare dell’esonero totale dei contributi, per un importo massimo pari a Euro 8.000 e per un periodo massimo di 36 mesi.

Introdotto infine uno sgravio nei confronti di datori di lavoro per l’assunzione di donne. E’ riconosciuto l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali (con esclusione dei premi INAIL), sempre nel limite massimo di 8.000 euro annui, per le assunzioni a tempo determinato, a tempo indeterminato, nonché per le trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel 2023, di:

  • donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi,
  • di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi previsti dall’Unione europea e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi,
  • di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, o infine
  • donne di qualsiasi età ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

Istituzione del Fondo per la sperimentazione del Reddito Alimentare

Con la Legge di Bilancio 2023 viene istituito il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare, con la dotazione di 1,5 milioni di euro per l’anno 2023 e di 2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2024. Il Fondo è destinato a finanziare, nelle città metropolitane, a titolo sperimentale il c.d. reddito alimentare, quale misura per contrastare lo spreco e la povertà alimentare, mediante l’erogazione, a soggetti in condizioni di povertà assoluta, di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare, da prenotare mediante una applicazione e ritirare presso un centro di distribuzione ovvero ricevere presso il proprio domicilio nel caso di soggetti appartenenti a categorie fragili.

Carta risparmio spesa 2023

Altra misura a sostegno della povertà varata dal nuovo Governo consiste con la “Carta risparmio spesa” o “social card” per famiglie con Isee non superiore a Euro 15.000. Tale misura sarà gestita dai Comuni, i quali erogheranno delle somme a residenti richiedenti da utilizzare solamente per acquistare i beni di prima necessità, soprattutto quelli alimentari presso esercizi commerciali che aderiranno all’iniziativa.

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