ASSEGNO UNIVERSALE 2022 – COSA PREVEDE IL DECRETO APPROVATO

A cura del Dott. Recchia Luca

Introduzione

In data 18.11.2021 è stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legislativo attuativo dell’assegno unico universale destinato alle famiglie con figli, in sostituzione delle attuali forme di sostegno economico (es. detrazioni, assegni familiari, bonus, ecc.). Il provvedimento passa ora all’esame delle Commissioni parlamentari competenti per l’approvazione definitiva.

L’erogazione dello stesso inizierà dal mese di Marzo 2022, tuttavia le domande potranno essere inviate a partire dal 01.01.2022. Le ragioni di questo differimento partono dalla necessità per la maggior parte delle famiglie di presentare un ISEE aggiornato; questo ha fatto propendere per lo slittamento della misura di un paio di mesi, al fine di lasciare il tempo  ai contribuenti-genitori di presentare le domande, nonchè l’INPS di iniziare a evaderle. Il decreto prevede che le domande presentate sino alla data del 30.06.2022 daranno diritto anche agli arretrati. Le domande andranno poi rinnovate ogni anno (durata assegno dal mese di Marzo sino al mese di Febbraio del periodo successivo), sulla base dell’ISEE aggiornato.

Requisiti soggettivi

L’assegno unico spetterà a condizione che vengano rispettati requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno:

  • cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero di uno Stato extra-UE in possesso del permesso di soggiorno;
  • residente e domiciliato in Italia;
  • soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • sia o sia stato residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

L’invio dovrà essere effettuato da un genitore o da chi esercita la potestà genitoriale e il pagamento spetterà dal mese successivo a quello di presentazione dell’istanza. Sarà retroattivo, e verrà pagato da marzo, in caso di invio della domanda entro la data del 30.06.2022.

Importi e cumulabilità

L’assegno unico per i figli si compone secondo la seguente logica:

  1.  abbiamo una quota base minima per tutte le famiglie con ISEE superiore a Euro 40.000, fissata a Euro 50 per un figlio;
  2. una quota variabile rimodulata in modo progressivo, sulla base del valore dell’ISEE familiare.

Va sottolineato che l’importo dell’assegno non rileva ai fini del reddito.

L’assegno mensile spettante nel caso di figli minorenni sarà pari a Euro 175 nel caso di nuclei familiari aventi ISEE sino a Euro 15.000. Superata tale soglia il valore si ridurrà gradualmente, sino a raggiungere l’importo minimo di Euro 50 per le famiglie aventi ISEE pari o superiore a Euro 40.000.

Nel caso di figli di età compresa tra 18 e 21 anni spetterà un importo pari a Euro 85 euro nel caso di ISEE sino a Euro 15.000, valore che andrà gradualmente a ridursi, sino a raggiungere la soglia base di Euro 25 mensili. L’erogazione dell’assegno sarà in ogni caso subordinata allo svolgimento di attività di studio, formazione o lavoro.

Una parte molto importante è rappresentata tuttavia dalle maggiorazioni. In base alla situazione specifica del nucleo familiare sarà infatti possibile beneficiare di un importo aggiuntivo.

Per esempio, dal terzo figlio in poi l’assegno unico sarà maggiorato, sempre secondo la medesima logica dei requisiti ISEE, per un importo aggiuntivo variabile da Euro 85 a Euro 15 mensili.

Nel caso di famiglie con figli disabili è prevista una specifica disciplina che prevede (nel caso di figli minorenni) una corresponsione dell’assegno in funzione del grado di disabilità (e non del valore ISEE) secondo lo schema di seguito riportato:

  • per i figli disabili minorenni, verrà riconosciuta una maggiorazione pari a Euro 105 in caso di non autosufficienza, a Euro 95 in caso di disabilità grave ed Euro 85 in caso di disabilità media;
  • per i figli disabili maggiorenni e sino a 21 anni, la maggiorazione sarà pari a Euro 50 mensili.
  • per i figli disabili over 21 anni l’assegno viene corrisposto, senza maggiorazione.

Le giovani madri fino a 21 anni avranno diritto ad una maggiorazione pari a 20 euro al mese per figlio.

Al fine di incentivare il lavoro femminile, per i nuclei in cui ambedue i genitori lavorano è inoltre prevista una maggiorazione pari a 30 euro in caso di ISEE fino a 15.000 euro, gradualmente ridotta fino ad azzerarsi in caso di ISEE pari o superiore a 40.000 euro.

Alle famiglie con quattro o più figli spetterà inoltre una maggiorazione pari a 100 euro al mese per nucleo.

Per quanto concerne la durata, l’assegno universale compete per il periodo intercorrente tra il 7°mese di gravidanza e il compimento dei 21 anni di età del figlio (se questi è ancora a carico), con possibile corresponsione dell’importo medesimo direttamente al figlio maggiorenne se studia fuori sede.

Con riferimento infine alla cumulabilità, l’assegno è compatibile con altre prestazioni sociali, tuttavia nel caso del Reddito di cittadinanza il calcolo avverrà eliminando la quota RDC oggi collegata al numero di figli.

Periodo transitorio  per il passaggio da detrazioni ad assegno unico

Al fine di consentire una transizione graduale verso le nuove misure a sostegno dei figli a carico e di garantire il rispetto del principio di progressività, dal periodo 2022 al periodo 2025 viene inoltre previsto il riconoscimento di una maggiorazione di natura transitoria, esclusivamente per i nuclei familiari con ISEE sino a Euro 25.000. L’importo aggiuntivo spetterà per intero dalla data del 01.03.2022, mentre sarà pari ai 2/3 nel periodo 2023 e 1/3 per il 2024, nonchè per i mesi di Gennaio e Febbraio 2025.

Assegno unico 2022 al posto di detrazioni per i figli a carico e bonus per le famiglie

Con l’introduzione dell’assegno unico come detto spariranno molte agevolazioni alle famiglie ad oggi vigenti.

Nel dettaglio, l’assegno unico porterà al graduale superamento o soppressione delle seguenti agevolazioni a partire dalla data del 01.03.2022:

  • assegni familiari per i nuclei composti da almeno 3 figli minori;
  • detrazioni fiscali figli a carico, che resteranno esclusivamente per i figli per i quali non è previsto il riconoscimento dell’assegno unico.
  • assegni al nucleo familiare;
  • bonus mamme domani;
  • bonus bebè.

Non dovrebbe venir meno invece il bonus nido, unica misura non elencata all’intero della legge delega sull’assegno unico tra quelle da abolire.

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